Abbiamo raccontato in precedenza, parlando del motore a pistoni, che il principio fisico alla base del funzionamento di qualsiasi veicolo tradizionale è la trasformazione dell’energia chimica in energia meccanica.
La combustione che dà il via al movimento del nostro mezzo avviene in un ambiente protetto e – grazie alla sofisticata meccanica dei cilindri – trasmette energia cinetica all’albero motore. Tutto questo processo trasformativo – dalla combustione chimica al movimento rotatorio – ha luogo in uno spazio preciso, situato generalmente all’interno del cofano anteriore di un auto o sotto la sella di una moto. Tale spazio è il cosiddetto “blocco motore“. Ma che caratteristiche ha il blocco motore? Da come è composto e come funziona?
Struttura e funzione del blocco motore
Quando parliamo di “blocco motore” ci riferiamo ad una struttura unica, molto pesante, che contiene tutte le componenti principali del motore del nostro mezzo. Non è un caso che il blocco motore sia anche detto “monoblocco“. Il suo compito, potremmo dire, “strategico”, è quello di controllare il processo di combustione incanalando l’energia cinetica risultante all’albero motore.
La capacità di resistenza di questa particolare struttura è fondamentale, in quanto essa viene costantemente sottoposta a stress connessi alle esplosioni all’interno della camera di scoppio. Il materiale utilizzato per la realizzazione di tale basamento è tradizionalmente la ghisa. In anni recenti si è però passati ad un materiale più leggero, ma altrettanto resistente: l’alluminio.
Ulteriore vantaggio dell’alluminio è la sua minore inerzia termica rispetto alla ghisa: esso si riscalda e si raffredda molto più velocemente.
Componenti principali del blocco motore
Pur essendo costituito da un’unica struttura, il blocco motore consta di più parti, o anime. Innanzitutto, non possiamo non menzionare per primi i cilindri. Come già sappiamo – avendone parlato nell’articolo sul motore a scoppio – il cilindro è sostanzialmente un tubo cavo nel quale è situato il pistone. Il blocco motore avrà pertanto tante cavità quanti saranno i cilindri. Inoltre, tali cavità saranno ubicate diversamente sul monoblocco, a seconda della tipologia di propulsione adottata (ad esempio: motore a cilindri contrapposti, a V, radiale o in linea).
Poiché il calore sprigionato dalla combustione può determinare inconvenienti seri nel funzionamento regolare del nostro motore, il monoblocco presenta ulteriori cavità, più piccole e disposte intorno ai cilindri, attraverso le quali viene fatto passare l’antigelo: parliamo dei canali di raffreddamento.
Ulteriori canalature – indispensabili per un funzionamento duraturo del motore – sono invece dedicate al passaggio del lubrificante.
Ulteriori componenti
Non vanno poi dimenticati ulteriori elementi caratteristici, che integrano il monoblocco con il resto delle componenti meccaniche del veicolo. Tra questi, tutti i giunti di accoppiamento, ancorati al monoblocco e protetti da guarnizioni, con i quali si collegano ed esso la pompa di benzina, la pompa dell’acqua, il filtro dell’olio, ecc.
Infine, ad essere ancorato al blocco motore – tramite un cuscinetto – è l’albero a gomiti, ossia quella componente meccanica che ha lo scopo di trasformare il moto lineare dei pistoni nel moto rotatorio finale.
Blocco motore moto
Ovviamente il monoblocco è presente anche nei motoveicoli. Non sempre, però, esso viene utilizzato. Possiamo facilmente accorgerci di motociclette senza blocco motore per la caratteristica rumorosità e – talvolta – per le fastidiose vibrazioni che percepiamo al loro passaggio.