Auto d'epoca e auto storiche non sono uguali: scopriamo le differenze
auto d'epoca e auto storiche significato e differenze

Auto d’epoca e auto storiche significato e differenze

Auto d’epoca e auto storiche quali sono le differenze

Quando parliamo di auto d’epoca e di auto storiche ci viene spontaneo pensare che si tratti della stessa cosa ma in effetti non è così.

Secondo il Codice della Strada esistono delle differenze tra le due tipologie di vetture.

Vediamo di chiarire e di capire la differenza tra auto d’epoca e auto storiche.

Il Codice della strada definisce un’ auto d’epoca come un veicolo che possiede le caratteristiche tecniche originarie della casa costruttrice non adeguato nei requisiti e negli equipaggiamenti alle vigenti disposizioni per la circolazione, cancellato al PRA e destinato alla conservazione in musei, locali pubblici e privati ( art. 60 Codice della Strada ).

A differenza delle auto d’epoca le auto storiche possono ancora circolare liberamente al pari di quelle moderne.

Le auto storiche pertanto sono sottoposte alle stesse regolamentazioni purchè rispettino i requisiti previsti dalla legge per questo tipo di veicoli.

 

Macchina d’epoca requisiti

Una macchina per essere considerata d’epoca deve rispettare determinati requisiti. In pratica un veicolo d’epoca non può circolare su strada anche se funzionante poichè le sue caratteristiche tecniche non rispettano le normative attuali.

Inoltre deve essere cancellato al PRA ed essere iscritto in un apposito elenco tenuto presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.

Tuttavia ci sono dei casi in cui è permessa la circolazione di tali veicoli come per manifestazioni o raduni.

La circolazione è prevista dietro richiesta di un’adeguata autorizzazione presso la Motorizzazione Civile del luogo in cui si svolge la manifestazione.

L’organizzatore dell’evento nella richiesta dovrà indicare il nome del proprietario del veicolo, il tipo e la fabbrica, il numero di telaio o di motore, il tragitto e la durata dell’evento.

Per la concessione di tale autorizzazione servono almeno 15 partecipanti.

Dopo il consenso e il nulla osta dai competenti uffici di polizia e dopo aver ricevuto la concessione per l’utilizzo della strada, la Motorizzazione rilascerà un foglio di via temporaneo.

Nel foglio sono riportati il tempo di validità , il percorso e il limite di velocità e sarà consegnata anche una targa prova.

 

Quando diventa auto storica

A differenza delle auto d’epoca le auto storiche possono ancora circolare e quindi sono auto che circolano liberamente al pari di quelle moderne.

Le auto storiche sono sottoposte alle stesse regolamentazioni purchè rispettino i requisiti previsti dalla legge per questo tipo di veicoli.

Ma una vettura quando diventa auto storica? Un ‘auto per essere considerata storica deve essere stata costruita da oltre trentanni ( in genere la sua data di costruzione e la sua data di immatricolazione coincidono ) e non deve essere utilizzata per fini professionali o per l’esercizio di attività di impresa, arti o professioni.

Inoltre deve essere iscritta in appositi registri quali ASI, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo.

L’iscrizione a tali registri comporta il rilascio di un certificato di rilevanza storica (CRS).

Il certificato è rilasciato solo se l’auto possiede le caratteristiche tecniche originali e conformi alle norme di quel periodo.

 

Agevolazioni auto storiche

Prima del 2015 bastavano 20 anni affinchè un veicolo fosse dichiarato storico usufruendo anche di particolari benefici. Ma con la nuova legge di stabilità 2015 gli anni sono passati a 30.

Prima le vetture con un’età di costruzione ultraventennale e non superiore a trenta non pagavano il bollo. Adesso il bollo deve essere pagato regolarmente e rispettando delle scadenze diversificate.

Oltre a ciò anche l’IPT, l’imposta Provinciale di Trascrizione deve essere pagata per intero mentre prima era in forma ridotta.

Alla luce di quanto sopra detto le autovetture storiche con un’età ultraventennale e non superiore ai trenta non godono più delle agevolazioni a partire da gennaio 2015.

Le agevolazioni invece riguardano i veicoli ultratrentennali e più nello specifico:

  • esenzione dal pagamento del bollo. L’esenzione scatta in automatico senza fare alcuna richiesta nè tantomeno richiedere l’iscrizione ai registri come veicolo storico.

    Qualora però il veicolo circoli su strada è richiesto un pagamento forfettario variabile in base alla regione di appartenenza;

  • riduzione dell’IPT che è fissata a 51,65€. Tale riduzione deve essere espressamente richiesta sulla nota di presentazione al PRA con i riferimenti di legge (art. 63, comma 4, della L. 342/2000);
  • benefici assicurativi. Un veicolo storico gode di un premio assicurativo di importo nettamente inferiore rispetto ad un veicolo assicurato normalmente.

E se il veicolo risulta radiato ( cancellato ) dal PRA ? Non c’è alcun problema: il veicolo potrà essere reimmmatricolato e provvisto di nuove targhe e della carta di circolazione.

Dopo le opportune verifiche di idoneità del mezzo potrà essere iscritto nei registri storici ed essere riconosciuto veicolo storico.

Vuoi conoscere quali sono i veicoli storici? Ecco la lista dei veicoli storici rilasciata dall’ACI

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