La Audi V8, nota anche internamente come D1, è stata una berlina di lusso prodotta dalla rinomata casa automobilistica tedesca Audi nel periodo compreso tra il 1988 e il 1994. Questo veicolo segna un punto di svolta per Audi poiché è stata la prima ammiraglia nel segmento F ad essere equipaggiata con la trazione integrale, rappresentando così un’eccellenza tecnologica e di design per l’epoca.
Il contesto storico che ha portato alla creazione della Audi V8 è radicato nel successo ottenuto dalla casa automobilistica negli anni ’70 e ’80 con modelli come la Audi 80 e la Audi 100. Questo successo ha spinto la casa automobilistica di Ingolstadt a considerare l’opportunità di espandersi nel segmento delle berline di lusso, tradizionalmente dominato da marchi come Jaguar e Mercedes-Benz.
Nonostante Audi avesse già il modello Audi 200, ritenuto più raffinato e potente rispetto alla Audi 100, si sentiva la necessità di un’ammiraglia distintiva che potesse competere più efficacemente nel segmento F. Così, mentre la seconda generazione dell’Audi 200 era in fase di sviluppo, il progetto per la nuova berlina di lusso prese forma. Tuttavia, il consiglio di amministrazione di Audi impose la necessità di contenere i costi di progettazione e sviluppo, portando i progettisti a basarsi nuovamente sull’Audi 200 come punto di partenza.
Pur mantenendo la base dell’Audi 200, il frontale e la coda della V8 furono completamente ridisegnati per conferire al nuovo modello una personalità unica, distinta dalle altre vetture contemporanee della casa automobilistica.
Il debutto della Audi V8, inizialmente previsto per il 1987, avvenne invece nell’autunno del 1988 al Salone di Parigi. Questo lancio rappresentò un momento significativo per Audi, poiché la V8 incarnava l’innovazione tecnologica e il lusso che la casa automobilistica tedesca intendeva offrire nel segmento delle berline di lusso.
Con la sua trazione integrale e il design distintivo, la Audi V8 si impose come una delle principali contendenti nel mercato delle vetture di alta gamma.
Design Audi V8
Il design esterno e interno della Audi V8 rappresenta un equilibrio tra l’innovazione stilistica e la tradizione sobria della casa automobilistica tedesca. Rispetto alla contemporanea Audi 200, la V8 ha mantenuto solo la parte centrale della carrozzeria, mentre il resto è stato oggetto di un profondo restyling. Questo restyling ha mirato a dare una personalità distintiva alla vettura, pur mantenendo un’elevata sobrietà, risultando tuttavia in una certa anonimità che ha suscitato opinioni contrastanti.
Il frontale della V8 era leggermente inclinato rispetto a quello della 200, e i passaruota erano stati allargati per ospitare pneumatici di maggiori dimensioni, ma la parentela con le altre vetture Audi era evidente. Nonostante il ridisegnamento del frontale e della coda, e un leggero aumento del passo, la lunghezza aggiuntiva era appena percepibile, non differenziando sufficientemente la V8 dalle Audi 100 e 200. Questo potrebbe aver contribuito a una ricezione tiepida del pubblico.
Tuttavia, alcuni elementi stilistici della V8 sono diventati caratteristici e sono stati successivamente adottati anche in altre vetture Audi. Per esempio, la calandra integrata nel cofano motore è stata una novità introdotta per la prima volta sulla V8, mentre la coda presentava gruppi ottici rettangolari a sviluppo orizzontale uniti da un fascione in plastica rossa, seguendo la moda dell’epoca.
All’interno, l’abitacolo della V8 è stato progettato per offrire lusso, eleganza e comfort. Materiali di alta qualità, come la pelle per la selleria e inserti in radica per la plancia e la console centrale, conferivano un tocco distintivo di lusso. L’ampia strumentazione, con un cruscotto esteso verso il centro della plancia, raggruppava ordinatamente gli strumenti circolari principali, tra cui il tachimetro e il contagiri di dimensioni maggiori, posizionati di fronte al conducente.
Altri strumenti, come l’indicatore del livello del carburante, il termometro dell’olio, il manometro dell’olio e l’orologio, erano disposti in fila a destra. Il cruscotto includeva anche uno dei primi computer di bordo, con un display centrale di dimensioni ridotte.
Complessivamente, la Audi V8 ha cercato di soddisfare le aspettative del cliente di fascia alta, offrendo un mix di prestazioni, lusso ed eleganza che riflettevano il suo prezzo elevato al momento del lancio sul mercato.
Struttura e meccanica Audi V8
La struttura e la meccanica della Audi V8 condividevano molte componenti con le Audi 100 e 200. Utilizzava lo stesso pianale, ma presentava un’unica trazione integrale, distinguendosi per l’adozione di un differenziale centrale a rotismo epicicloidale anziché il Torsen. Il sistema frenante era dotato di dischi autoventilanti su tutte e quattro le ruote, con un innovativo sistema di montaggio delle pinze anteriori per migliorare l’efficienza della frenata.
Il motore V8 della V8, derivato da due motori a 4 cilindri della Golf GTI 16v, aveva una cilindrata di 3562 cm³ e una potenza massima di 250 CV, accoppiato a un cambio automatico a 4 rapporti della ZF. Tuttavia, nel 1990, per stimolare l’interesse del mercato, è stata introdotta anche una versione con cambio manuale a 5 marce.
Nel 1991 è stata lanciata la V8 L, una limousine di lusso con passo allungato di 31,6 cm, prodotta da Steyr-Daimler-Puch a Graz, in Austria. Questa versione era destinata a uomini d’affari e offriva un interno spazioso con attrezzature per ufficio integrate, come tavolino estraibile, radiotelefono, fax, collegamento per computer e caricatore per 10 CD. La V8 L montava un motore V8 potenziato a 4172 cm³ e 280 CV, disponibile sia con cambio automatico che manuale a 6 marce.
Queste varianti hanno rappresentato gli unici aggiornamenti della V8 durante la sua produzione. Nel 1994, la V8 è stata sostituita dalla Audi A8 di prima generazione, caratterizzata da una carrozzeria in alluminio.
Attività sportiva Audi V8
Nel 1990, dopo due anni di partecipazione ai campionati IMSA e Trans-Am, Audi si unì al DTM (Deutsche Tourenwagen Masters) con la V8. Il motore 3.6 è stato potenziato fino a 460 CV e abbinato a un cambio a sei marce. Il telaio rimase simile a quello della vettura di serie, con l’aggiunta di un roll-cage di sicurezza. La trazione era integrale.
I piloti Hans-Joachim Stuck, Walter Röhrl e Frank Jelinski guidarono le V8. Alla loro prima gara sull’AVUS, ottennero la prima vittoria, seguita da altre cinque vittorie. Questi risultati furono sufficienti per garantire a Stuck la vittoria del campionato.
Nel 1992, Audi sostituì il motore V8 originale con bancate dei cilindri a 90° con una versione a 180°. Tuttavia, questa configurazione venne considerata non regolamentare dal DTM, portando Audi a ritirarsi dal campionato.
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