L’Auto Union Audi 200, conosciuta semplicemente come Audi 200, rappresenta un capitolo significativo nella storia dell’industria automobilistica tedesca. Prodotto dalla rinomata casa automobilistica Audi dal 1979 al 1991, questo veicolo incarnava l’eleganza, le prestazioni e l’innovazione tipiche del marchio. Nel corso di oltre un decennio, la Audi 200 ha subito diverse evoluzioni, adattandosi ai cambiamenti del mercato e alle richieste dei consumatori. Questo articolo esplorerà in dettaglio le caratteristiche, le innovazioni e il contesto storico di entrambe le generazioni della Audi 200, offrendo un quadro completo di questo iconico modello.
Serie C2 (1979-1982)
Nel settembre del 1979, Audi presentò alla stampa la prima serie della Audi 200, identificata anche come Typ 43 o C2, poiché condivideva molte caratteristiche con la sua controparte, la 100 C2. Questo modello rappresentava un’importante mossa strategica da parte di Audi, che mirava ad ampliare la propria gamma di vetture per riaffermare la sua posizione nel segmento delle auto di lusso, una posizione che aveva caratterizzato l’azienda prima della Seconda guerra mondiale. Nonostante alcune difficoltà incontrate in quel periodo, Audi perseverò nel suo obiettivo di rilancio. Dopo la fase di prototipazione e di esemplari predisposti per la stampa, la produzione iniziò ufficialmente nell’ottobre del 1979. La presentazione al pubblico avvenne con grande successo il 16 e 17 gennaio 1980 a Estoril, in Portogallo, mentre le prime unità furono messe in commercio nel mese successivo, febbraio 1980.
La Audi 200 C2 rappresentava una versione più raffinata e prestigiosa della Audi 100, differenziandosi non solo per le migliorie nei motori e negli allestimenti, ma anche per alcune caratteristiche estetiche distintive, come la fanaleria, la mascherina, le cromature e i cerchi. Questa strategia di posizionamento ricordava l’approccio adottato da altri produttori automobilistici, come Opel con i modelli Rekord e Commodore. Sebbene fosse considerata una variante superiore della 100, la 200 seguì comunque l’evoluzione del modello di base, concentrando le innovazioni principalmente sulla gamma motori dedicata. La serie C2 della Audi 200 consolidò il marchio Audi nel settore delle berline di lusso, preparando il terreno per le successive evoluzioni e innovazioni nel decennio successivo.
Design e Dotazioni Audi 200
L’Audi 200 rappresentava essenzialmente un restyling della contemporanea generazione dell’Audi 100, differenziandosi principalmente negli allestimenti e in alcuni dettagli del corpo vettura. Esternamente, le differenze rispetto alla 100 includevano i fari anteriori doppi anziché singoli, una mascherina e paraurti con spoiler integrato. Sono presenti cornici cromate in acciaio su tutte le superfici vetrate e inserti cromati sulle maniglie delle porte. I cerchi, derivati dall’allestimento CD già disponibile sulla Audi 100, erano in lega e di dimensioni maggiori. Inizialmente, la versione CD fu l’unica proposta per la prima Audi 200, presentata sia alla stampa nel settembre 1979 che al pubblico nel gennaio 1980. Successivamente, con l’inizio della commercializzazione, vennero introdotte anche altre varianti, come la 5E e la 5T, differenziate principalmente dal tipo di motore. Le dotazioni di serie comprendevano cerchi in lega da 15 pollici, pneumatici sportivi, e un assetto sportiveggiante. A pagamento, erano disponibili opzioni come il tetto apribile, il climatizzatore, i sedili anteriori riscaldabili, il cruise control, l’orologio digitale, lo sbrinalunotto e una gamma di sistemi stereo.
Motorizzazioni Audi 200
La Audi 200 del 1979, essendo derivata dalla seconda generazione dell’Audi 100, manteneva la struttura a scocca portante e l’architettura meccanica a motore anteriore longitudinale con trazione anteriore. La configurazione telaistica, seppur simile, era calibrata per le due motorizzazioni più potenti della gamma Audi dell’epoca. L’unica differenza significativa era rappresentata dai freni a disco posteriori, mentre le Audi 100 montavano freni a tamburo. Le due motorizzazioni disponibili erano:
- 5E: un motore a 5 cilindri da 2144 cm3 con iniezione meccanica, che erogava una potenza massima di 136 CV.
- 5T: anch’esso derivato dal motore a 5 cilindri, con la stessa cilindrata e tipo di alimentazione, ma con l’aggiunta di sovralimentazione tramite turbocompressore, portando la potenza massima a 170 CV.
Entrambe le varianti erano disponibili con cambio manuale a 5 marce, ma era possibile richiedere un cambio automatico a 3 rapporti come optional.
Produzione Audi 200
La Audi 200 C2 fu prodotta presso lo stabilimento di Neckarsulm, vicino a Stoccarda, con l’introduzione dell’ABS come optional nel settembre 1980. Nel corso del 1981, furono introdotti altri accessori come il sistema di regolazione dell’assetto, i sedili elettrici e riscaldabili. La produzione si interruppe nell’agosto 1982 dopo aver prodotto 31.104 esemplari.
Serie C3 (1983-1991)
Con l’evoluzione dalla seconda alla terza generazione dell’Audi 100 (Typ 44), la Audi 200 seguì gli stessi aggiornamenti. Presentata nel giugno 1983 e commercializzata nell’agosto dello stesso anno, la seconda serie mantenne la formula originale con ritocchi estetici e motorizzazioni di punta, con modelli come la Audi 5000 e la 5000 CD che differivano leggermente per soddisfare le normative statunitensi.
Design Esterno ed Interno Audi 200
La nuova Audi 200 si posizionò come modello di punta nella gamma Audi dell’epoca, mantenendo una stretta relazione con la contemporanea Audi 100, sebbene fosse stata presentata quasi un anno prima. La scocca, derivata dalla 100, integrava soluzioni aerodinamiche introdotte con la 100 C3, con poche ma efficaci modifiche estetiche. Il frontale presentava una cornice cromata a tutta larghezza con fari anteriori ridisegnati, più larghi e piatti. La parte posteriore era caratterizzata da un fascione in plastica che si estendeva dalla fanaleria con al centro un’incavo per il porta targa. Gli indicatori di direzione anteriori furono spostati sul paraurti. L’abitacolo, più ricco rispetto alla Audi 100, offriva selleria in velluto e materiali pregiati. Era disponibile un allestimento sportiveggiante con rivestimento in pelle per sedili, volante, braccioli e maniglie porte interne. Il cruscotto venne ridisegnato per differenziarsi dalla Audi 100 C3. Le dotazioni di serie includevano alzacristalli elettrici su tutte e quattro le porte, chiusura centralizzata, cerchi in lega, lavafari, fendinebbia, computer di bordo e tergiparabrezza.
Motorizzazioni e Meccanica Audi 200 seconda generazione
La Audi 200 di seconda generazione mantenne lo schema meccanico tradizionale delle Audi dell’era Volkswagen, con motore anteriore longitudinale e trazione anteriore. Il sistema sospensivo comprendeva un avantreno di tipo MacPherson e un retrotreno ad assale torcente, dotato di molle elicoidali, ammortizzatori idraulici telescopici e per la prima volta una barra stabilizzatrice per asse. L’assetto regolabile era disponibile su richiesta. L’impianto frenante era composto da 4 dischi autoventilati e ABS.
All’inizio, la Audi 200 era proposta con due motorizzazioni a 5 cilindri, simili ma non identiche a quelle della generazione precedente:
- 2.1: motore aspirato da 2144 cm3 con una potenza massima di 136 CV.
- 2.2 turbo: motore sovralimentato mediante turbocompressore da 2144 cm3, con una potenza massima di 182 CV.
La versione sovralimentata aveva una potenza maggiore grazie all’aggiunta di un intercooler, mantenendo altre caratteristiche come l’alimentazione ad iniezione meccanica. Per quanto riguarda le trasmissioni, il modello aspirato era abbinato a un cambio manuale a 4 marce con una quinta marcia overdrive. La versione turbo invece montava un cambio a 5 marce con una rapportatura più convenzionale.
Evoluzione della Gamma Audi 200
Nel 1984, la gamma della Audi 200 di seconda generazione vide l’introduzione della versione Avant, la prima e unica station wagon della serie, equipaggiata con motori turbo e solo trazione integrale. Questo fu un passo innovativo per l’epoca, contrariamente alla tendenza di associare le wagon a vetture spaziose ma poco performanti. La trazione integrale, già utilizzata nella celebre Audi quattro da rally, fu un’altra novità significativa.
Nel 1985, il motore turbo da 141 CV venne potenziato a 165 CV con l’aggiunta di un intercooler per migliorare le prestazioni. Nel 1987, l’Audi 200 subì un aggiornamento estetico e tecnologico, con un leggero restyling esterno e un cruscotto ridisegnato. Venne introdotto il sistema di sicurezza Procon-ten e un nuovo livello di allestimento sportiveggiante chiamato Exclusiv.
Nel 1988, la gamma motori vide il ritiro del motore turbo da 182 CV, sostituito dal più potente 2.2 turbo da 200 CV con cambio manuale a 5 marce o 190 CV con cambio automatico a 3 rapporti. Nel 1989, debuttò la Turbo 20v quattro, equipaggiata con un motore da 220 CV con testata a quattro valvole per cilindro, disponibile sia come berlina che come station wagon.
Nel 1990, la gamma fu ridimensionata, offrendo solo il motore 2.2 turbo da 165 CV e il 2.2 turbo 20v da 220 CV. Nel luglio 1991, la produzione della Audi 200 cessò definitivamente, lasciando spazio alla successiva ammiraglia Audi, la V8, lanciata nel 1988.
Audi 200 Asiatiche
Sebbene la produzione della Audi 200 sia cessata in Europa nel 1991, ha continuato a essere commercializzata nell’estremo oriente fino al 2006 sotto il marchio Hongqi, attraverso la consociata FAW, basandosi sui modelli Typ 44 della serie 100-200. Le Hongqi, come la CA 7200 (basata sulla vecchia 100) e la CA 7202, sono state utilizzate anche per creare versioni limousine lunghe, limousine sedan e limousine cabriolet, sfruttando la natura più lussuosa della 200.
Attività Sportiva Audi 200
La Audi 200 è stata impiegata in competizioni, sebbene principalmente per scopi di immagine. Nel 1986, la divisione Audi americana ha modificato una 5000 CS (equivalente alla 200) per un record di velocità a Talladega, raggiungendo una velocità media di 332.88 km/h. Nel 1988, Audi ha partecipato alla categoria Trans Am delle corse NASCAR americane con una versione della 200, sviluppando un motore da 510 CV/375 kW.
Di Sven Storbeck – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=272988