Tra i marchi automobilistici europei, quello di cui ci accingiamo a raccontare le principali vicende è certamente uno dei più apprezzati. La storia dell’Audi inizia ufficialmente nel 1910 e si sviluppa sino ai tempi attuali. Ripercorriamo assieme le tappe fondamentali di questa storia.
August Horch e la fondazione dell’Audi
“Horch“, in tedesco, è l’imperativo del verbo “horchen”, in italiano “ascoltare”. Ma Horch è anche il cognome del fondatore dell’Audi. E “Audi”, in latino, è l’imperativo del verbo “audire”, in italiano “ascoltare”. Nasce così il nome del brand tedesco, come “traduzione” latina del cognome del proprio fondatore, il meccanico intraprendente August Horch.
Il motivo di questa “conversione” al latino è singolare, e val la pena di essere raccontato.
La “A. Horch & Cie” e la “August Horch Automobilwerke GmbH”
August Horch, ingegnere tedesco, è il fondatore di una delle primissime imprese automobilistiche europee, la A. Horch & Cie. La piccola azienda, che all’inizio, nel 1899, è quasi esclusivamente poco più di un’officina, si trasforma ben presto in una vera e propria fabbrica di automobili. L’intraprendenza e il desiderio di innovazione continua di August si scontrano però così tante volte con il carattere pragmatico dei dirigenti dell’azienda, da costringere il fondatore, frustrato dalle continue discussioni e dai dinieghi del board, ad allontanarsi per sempre dalla sua impresa nel 1909.
Lo stesso anno, a pochi mesi e a pochi metri di distanza dalla A. Horch & Cie, il visionario imprenditore tedesco ci riprova, facendo nascere la August Horch Automobilwerke GmbH, grazie all’aiuto di amici e ex colleghi. Ma qualcosa va storto. Il marchio “Horch” è registrato dalla azienda precedente, e l’ingegner August non può farne uso. Da qui inizia la storia dell’Audi. Per ovviare all’uso del proprio cognome, Horch lo “traduce” in latino, ridenominando l’azienda Audi Automobilwerke GmbH.
Rasmussen e la fine dell’azienda
La storia dell’Audi come azienda finisce di fatto molto presto. Dopo solo 19 anni dalla fondazione – a causa delle vicende belliche, di strategie commerciali e produttive infelici, nonché della lontananza di Horch dalla fabbrica per motivi di lavoro – l’impresa finisce nelle mani di un imprenditore danese, Jørgen Skafte Rasmussen. Nel 1928 l’Audi è ormai solamente un marchio della fabbrica tedesca DKW.
Ma la Grande Depressione è alle porte e difatti l’azienda sassone-svedese è anch’essa travolta dalla crisi finanziaria. La soluzione per far tornare in utile l’azienda è quella di portarla a fondersi con altre due realtà dell’automotive tedesco: la Wanderer e – ironia della sorte – la vecchia A. Horch & Cie.
Nascita dell’Auto Union
Nasce così, nel 1932, l’Auto Union, l’unione di quattro brand sinergici del mercato automobilistico tedesco: Horch, Wanderer, DKW ed Audi. Nel consiglio di amministrazione dell’Auto Union rientra August Horch, il quale riesce a tenere vivo il brand Audi nonostante le difficoltà commerciali del marchio.
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale la Sassonia – regione sede dell’Auto Union – si trova di fatto oltre cortina, nella parte della Germania controllata dall’Urss. Ciò comporta la fuga dell’impresa verso lidi commercialmente più appetibili. L’azienda si trasferisce così in Baviera, ove riinizia la produzione con il solo marchio Auto Union-DKW, ma adottando il logo dei quattro anelli intrecciati, che sarà poi tipico di Audi. Nel 1958 l’ex colosso dell’automotive tedesco viene rilevato dalla Daimler-Benz.
Audi e il gruppo Volkswagen
Dal 1964 il brand Audi, non più utilizzato da oltre un decennio, viene rilevato dalla Volkswagen, la quale scommette su di esso come marchio per auto di lusso.
Da allora molti sono i modelli che hanno fatto la storia dell’auto negli anni recenti: dall’Audi 80 degli anni Settanta, alla sportivissima Audi Quattro, alla grintosa Audi TT.
Vediamo tutti i modelli Audi solo passaggio di proprietà: